La Cappella Brancacci: Il capolavoro di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi | Camerata Bardi Vocal Academy

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La Cappella Brancacci: Il capolavoro di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi

La Cappella Brancacci: Il capolavoro di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi

La Cappella Brancacci è un autentico capolavoro del Rinascimento fiorentino, custodita all’interno della Chiesa di Santa Maria del Carmine, proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e in concessione al Comune di Firenze, pertanto fa parte dei musei civici fiorentini. Contiene i preziosi affreschi di Masolino, Masaccio da Panicale e Filippino Lippi.

Fondata dalla famiglia Brancacci nel tardo Trecento, è proprio a Felice Brancacci, ricco mercante ed esponente di primo piano della vita politica fiorentina del suo tempo, che si deve nel 1423 la commissione degli affreschi con le storie della vita di San Pietro, protettore della famiglia.

Cappella Brancacci, Firenze
Photos courtesy Comune di Firenze (edl)

Masolino e Masaccio vi lavorarono insieme ma gli affreschi rimasero incompiuti. Nel 1428 Masaccio sostituì definitivamente Masolino ma morì poco dopo, all’età di ventisette anni. Nel 1436 Brancacci, dichiarandosi in piena opposizione alla famiglia Medici che esercitava la sua grande influenza in ogni ambito cittadino, cadde in disgrazia e venne esiliato.

In seguito furono cancellati tutti i ritratti dei personaggi della famiglia Brancacci e anche di altri cittadini dell’epoca, molto probabilmente perché ad essi legati da rapporti di parentela o interesso economico-politico.

Cappella Brancacci, Firenze
Photos courtesy Comune di Firenze (edl)

Gli affreschi sono di eccezionale brillantezza e vivacità, da essi si possono chiaramente individuare le differenze tra l’opera di Masolino e quella di Masaccio, confrontando, per esempio, la serenità e la compostezza di Masolino nella Tentazione di Adamo ed Eva con la straziante agonia di Masaccio nella sua Cacciata dal Paradiso Terrestre.

I due artisti vi lavorarono contemporaneamente, operando però separatamente alle diverse scene che sono tra loro contigue, non si avverte una netta separazione tra le loro opere, il complesso è molto armonico. Fu soltanto negli anni 1481-1483, quindi dopo circa cinquant’anni, che Filippino Lippi completò le parti mancanti.

Cappella Brancacci, Firenze
Photos courtesy Comune di Firenze (edl)

Purtroppo nel 1771 un incendio devastò l’interno della basilica, ma per fortuna gli affreschi si salvarono nonostante alcuni danni all’intonaco e alla cromia. Nel 1780 la cappella, che era di pertinenza dei discendenti dei Brancacci, i marchesi de Brancas, che vivevano in Francia, venne ceduta ad un’altra importante famiglia fiorentina, i Riccardi, che apportarono il loro contributo intervenendo su alcuni restauri resisi necessari.

Il loro stemma è ben visibile ai lati dell’odierno altare. Se i nuovi proprietari intervennero sull’altare e sulla pavimentazione, gli affreschi vennero trascurati per tutto l’Ottocento, fino al 1904, quando vennero sottoposti ad una “spolveratura”.

Il più importante intervento di restauro sugli affreschi rimane quello effettuato negli anni ottanta del Novecento, grazie a un finanziamento della società Olivetti, quando finalmente hanno ripreso vita le raffinate decorazioni.

In queste settimane di necessaria chiusura al pubblico a causa dell’epidemia Covid-19, sono iniziati i lavori di monitoraggio della Cappella, pertanto i servizi tecnici e le belle arti del Comune, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e il CNR-ISPC di Firenze, hanno messo a punto un piano di verifica e controllo sullo stato di conservazione dello spazio.

Gli affreschi si trovano in buono stato di conservazione ma, come sottolinea l’Assessore alla cultura Tommaso Sacchi “approfittiamo di questo periodo di chiusura forzata dei musei per continuare la manutenzione e per poter poi riaprire gli spazi con ancora maggiore bellezza”.

Il monitoraggio, che si svolgerà per due settimane, s’inserisce nel vasto piano di manutenzione programmata dal Comune di Firenze che garantisce il controllo periodico ravvicinato di tutto il patrimonio monumentale e consentirà di valutare lo stato di salute degli affreschi nel corso del tempo.

By Anna Balzani

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